Ciao Ragazze siete mitiche, adoro leggervi!
Spesso vorrei presentarmi ma, non trovo mai il tempo giusto per farlo.
Sono Expat anche io. Sono in Germania. Da quasi 2 anni… con mio marito e i miei 4 monelli.
Ho una domanda che vorrei tanto porvi per sapere se è successo anche a voi: cosa ne pensate o come lo avete affrontato. La domanda è: “Se vostro figlio non si riuscisse proprio ad integrarsi nel nuovo “mondo”?se non accettasse la nuova realtà anche a distanza di tempo? cosa fareste???? Spero mi rispondiate.
Un saluto a tutte voi!
La nostra Serena ha chiamato all’appello le amichedifuso madri e come sempre sono uscite non tante risposte quanto ancora più domande. Interrogarsi in lungo e in largo è positivo perché anche se non si trova una risposta univoca, almeno da questo riflettere e condividere si creano dei percorsi possibili.
Come prima cosa bisogna capire se il bambino riflette un atteggiamento di rifiuto che appartiene a uno dei genitori, perché allora se il genitore si fa coraggio,anche il bambino può facilmente trovare nuovo slancio.
Ci sono situazioni nelle quali se proprio il cambiamento non è accettato in nessun modo, i genitori possono cambiare luogo dove lavorano, ma per molte famiglie questa non è una possibilità semplice, visto quanti mercati del lavoro sono in crisi.
Una seconda possibilità è analizzare il problema del rifiuto e circoscrivere le aree in cui si manifesta. La nostra Valentina Germania ha chiesto maggiori informazioni ed è uscito fuori che il monello n3 in oggetto si rifiuta di parlare tedesco, dal momento in cui è stato trasferito, e forse se lo sentiva, avendo anche lei esperienza di maestre tedesche, che qualcosa non va tra loro e il bambino. La nostra lettrice infatti ci conferma che le maestre si lamentano della vivacità della creatura, che spesso non ascolta ed è perso nei suoi pensieri, insomma scaricano la responsabilità del problemi sui genitori, senza promuovere alcuna strategia concertata da esercitare a casa e scuola per rompere il mutismo selettivo del bambino, che si esprime e gioca normalmente in Italiano. Queste maestre possono, devono, fare di meglio!
Mentre i nostri bimbi crescono, anche il mondo intorno a loro si allarga (fratelli, maestre, istruttori, compagni di classe etc) e i problemi non devono per forza nascere tutti per colpa dell’espatrio: con tutti i pro e i contro, è pur sempre un contesto alterato della realtà  nel quale si innescano i meccanismi tipici dell’età . Distinguere problemi d’espatrio junior da problemi junior è il lavoro quotidiano  da mamme che farebbe scappare anche Sherlock Holmes, ma la cooperazione con le maestre e gli altri adulti che si occupano dei bambini è fondamentale.
Pensato e scritto tra chat e messaggi vocali da Nadia Peru, Valentina Germania e Valentina Houston. Alla mamma è stato risposto in privato, mentre il post è un estratto che magari può aiutare altre mamme che si trovano a vivere situazioni simili.